6 mesi di post scelti di Alvise Marinetti, aka Demiurgo della radio, socializzati su faccialibro® in barba alle più elementari norme di igiene mentale.
22 gennaio 2012 alle ore 11.43
ti rendi conto che passano gli anni quando, la domenica mattina, i tuoi amici su facebook parlano dei biscotti che hanno appena sfornato e non più della sbronza che stanno sbattendo.
25 gennaio 2012 alle ore 21.23
Ma quante italie conosciamo? Quella degli artigiani senza fattura, quella del bunga bunga, quella di madonna mia fammi la grazia, quella di comandà fuori èbbuio. Quella dell’aiuto del parroco, quella degli abusivi, quella degli appartamenti regalati vista colosseo, quella del dottò venga che per lei c’è sempre posto; l’Italia dell’ è una vergogna, quella del dar fuoco ai cassonetti, quella delle ronde, quella dei baraccati, quella del piove governo ladro. Noi possiamo scegliere quale Italia essere. E, puntualmente, scazziamo.
13 marzo 2012 alle ore 20.48
ho scritto veramente in una chat: “ogni tanto ti si dovrebbe dragare, passami la metafora di ingegneria idraulica, per evitare l’accumularsi del sedimento”.
16 marzo 2012 alle ore 1.00
“[…] e pur tuttavia dovresti iniziare a frequentare gente che ti imponga il coito con regolarità e dedizione, mentre per il momento ti auguro di finire stremata su d’un qualsiasi giaciglio, laddove tu possa eventualmente surrogare l’assenza d’un uomo con le manovre esplorative che tu riterrai necessarie”.
25 marzo 2012 alle ore 22.52
arrampicato su una scogliera sopra il mare in tempesta nelle notti di plenilunio, ecco, è lì che vorrei essere ora a cantare a squarciagola un brano a caso di lorella cuccarini
27 marzo 2012 alle ore 21.20
rispetto per gli ottimi della centrale del latte di cesena che con il programma tracciabilità mi permettono di conoscere perfino l’ubicazione fisica della vacca che ha dato questa preziosa bevanda
(sì, è casa di tua sorella)
5 aprile 2012 alle ore 23.40
è la domotica; io sto a 4000 km da casa, e col mio smartphone posso accendere qualsiasi luce in casa mia.
il punto è: ma che ca**o c’avrò da illuminare che sto dall’altra parte del mondo.
29 aprile 2012 alle ore 15.08
“sono rappresentazioni di incontri carnali tra persone consenzienti, ripresi e mostrati con un apporto ridotto, quando non nullo, degli infingimenti tipici della narrazione cinematografica”
è la migliore definizione di pr0n che abbia mai congetturato
27 maggio 2012 alle ore 15.20
se è amore maiale, monica bellucci; se è amore psicodramma, margherita buy; se è amore malaticcio, alba rohrwacher; se è amore infedele, laura morante; se è amore perverso, asia argento; se è amore cazzuto, giovanna mezzogiorno; se è amore incasinato, claudia pandolfi
10 giugno 2012 alle ore 14.23
e comunque stanotte mentre mi rigiravo nel letto pensando se il riso con le cotiche di ieri sera avrebbe lasciato in me qualcosa di indimenticabile
pensavo che un giorno tu potresti essere famosa
cioè tipo intervistata da qualcuno alla televisione
e io sarò al bar a bere bianchetti, e guardando la televisione con la coda dell’occhio ti vedrò
ed avrò un sussulto
e chiamerò intorno gli altri disperati del bar attorno a me
e dirò guardate, vedete quella donna?
quella un giorno ha cacato in casa mia.
12 giugno 2012 alle ore 23.48
internet mendace mi seduci e poi mi abbandoni: basandomi solo sul numero di like che le mie amiche single mi appioppano, m’ero immaginato che la mia vita sarebbe stata una specie di harem permanente; invece stasera guardavo gli europei da solo, mangiando uno yomo al caffe.
17 giugno 2012 alle ore 20.24
immagini del tg1 mostrano studenti in preparazione per l’esame di stato (aka maturità) in un bar romano durante l’ora dell’aperitivo.
sul tavolo libri di scuola e spritz.
più crisi, ci vuole più crisi.
23 giugno 2012 alle ore 13.16
e comunque merkel cacchio esulti, cacchio esulti scompostamente;
e, merkel, ti volevo dire: storicamente è accaduto, ti dirò in molteplici occasioni, che seppure noi partissimo sfavoriti alla fine si trionfò con margine;
e se mai dovesse accadere nuovamente non me ne frega niente se voi c’avete i Capitali e noi c’abbiamo solo il cuore grande così.
i clacson e le bitonali ancora non ce li avete portati via, e verremo sotto le vostre finestre Merkel, verremo a suonare finchè non si fessurano i muri.