Sono sempre molto felice quando testate tipo che so, Repubblica, si fanno prendere la mano dalla voglia di essere sympa a tutti i costi e propinano come notizie sconvolgenti certi fondi di magazzeno indegni persino della rubrica cose curiose sulla guida tv.
Altre volte invece sfoderano con nonchalance notizione come quella che ho intenzione di commentare in questa sede.
Per i futuri europei di calcio, una ditta austriaca, la Fancamp GmbH inaugurerà proprio a un dipresso dello stadio di Vienna una struttura ricettiva, il Fancamp per l’appunto, destinata alla sola utenza di supporter calcistici. Il fatto che Fancamp sia un termine meravigliosamente affine a barcamp non deve trarre in inganno il lettore casuale, che infatti dovrà restare meravigliato invece per la squisita metafora che dissimula, dietro il generico termine fan, tutto un mondo di persone genericamente infoiate per una causa comune. A me personalmente piace più un altro termine per descrivere gli infoiati del bel giuoco del calcio, ma tanto l’obiettivo di questo post non è parlare del chi, è parlare del cosa.
Nella mente dell’austriaco pazzo che ha pensato questa cosa, il fancamp è una figata assoluta. Migliaia di metri quadri in cui dare giaciglio al romito pallonaro, in modo efficiente e igienico. Con tutti i distinguo del caso io mi sento di affermare che, in confronto, nei CPT si respira aria di lusso e di libertà.
Sostanzialmente sono brande. Brande e letti a castello. Brande, letti a castello e cartongesso. L’austriaco pazzo ha noleggiato per un mese un impianto sportivo coperto in disuso vicino allo stadio di vienna, e l’ha trasformato in… boh, come definirlo? Campo di concentramento per ultras mi sembra il termine, forte ma necessario, che più rispecchia la cosa.
L’impianto ricettivo è dotato di circa 3200 posti letto, divisi in blocchi da due letti a castello ciascuno, per un totale di quattro letti per blocco. Quello sopra è un blocco. Ce ne sono altri 799 uguali. Uguali. Ma gente, uguali. Cristo diddio uguali. Ma dico io neanche i baraccati, e qui chiedono pure soldi.
L’aggettivo che più mi rappresenta questa cosa è labirintico, ma potrebbe essere anche disumano, massificante. Un’ idea che sarebbe balzana anche se l’avesse partorita un giapponese. 3mila e passa tifosi di squadre diverse, accalcati sotto un unico tetto, senza limitazioni al consumo di sostanze, senza porte, con servizi igienici in quantità sicuramente ridicola. Ovviamente, la cosa non è gratuita.
Vi costa 38 euro a notte. Enjoy.
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