Accuratamente raccolti e qui trascritti, ecco i rants del Demiurgo in questo primo scorcio di 2014
coppia di giovani sui 26 dietro di me al supermercato: il fatto che foste male assortiti, non avvenenti, malvestiti e vagamente maleodoranti non mi ha minimamente impensierito, anche perchè anch’io più o meno sono così (a parte forse il docciarmi con regolarità e dedizione).
tuttavia il fatto che abbiate passato tre minuti della vostra vita ad autocelebrarvi per la scelta, a vostro dire impeccabile e saggia, di comprare due bottiglie in PET da un litro cadauna di birra infame per poi portarle come unico regalo di compleanno al vostro amico mi ha fatto esultare pensando a quanto sono felice di non esservi amico e di non compiere gli anni oggi.
siete la rovina delle feste, siete la peggio gioventù.
signora tutta pettinata sui sessantacinque che avevi parcheggiato illegalmente la tua twingo blu elettrico davanti al posteriore della mia golf, impedendomi di uscire: sulle prime non sapevo chi fossi, poi t’ho trovata dentro al negozio a fronte che cazzeggiavi amabilmente; alla mia cortesissima richiesta di rimuovere il veicolo m’hai risposto scusa puoi aspettare dieci minuti che finisco qui che altrimenti non so dove altro metterla.
tu mi guardavi con malcelata sufficienza ed io tacevo, non già in segno di tacito assenso, ma perchè dentro me il sentimento di dispiacere verso la tua persona esplodeva in un caleidoscopio di desideri innominabili.
sei una stronza spocchiosa e ti capisco, perchè la vita t’ha sempre insegnato a trattare il prossimo con superiorità e per te immagino sia difficilissimo pensare che questi non sia sempre al servizio dei tuoi piccoli bisogni quotidiani, ma almeno hai capito che la tua macchinetta lucida e curata c’avrebbe solo rimesso contro il mio paraurti tutto scolorito e vecchio, qualora avessi deciso di farmi largo a colpi di retro come se guidassi un dumper da cava.
tizio sui trentacinque che eri prima di me al caf per il 730: tua moglie era dentro e la sentivo adirarsi perchè non le decurtavano non so cosa delle spese per il camper; tu eri fuori e giochicchiavi col tuo galaxy S4, tua figlia sui 3 anni, ignorata da tutti, aveva quell’aria da patibolo; la cosa è durata quaranta minuti, provocando anche ritardi nello smaltimento della nota ed infausta burocrazia.
niente, volevo solo dirvi che siete la famiglia che non voglio essere mai. ma neva neva eva.
tizio col mercedes classe E280 che m’hai strombazzato duro mentre stavo recandomi all’uffigio postale: vestivi tracotante e guidavi altrettanto, dandomi un leggero fastidio.
poi t’ho ritrovato nello stesso edificio un tempo detto PP.TT. mentre l’addetta con fare normale ti ricordava che sul conto Bancoposta t’erano rimasti solo 5 euro e 80 centesimi.
lì, molto prevedibilmente, la tua boria s’è un po’ sgonfiata, e io senza ostentarlo me ne sono beato durissimo.
tizio e tizia sui 18 anni che v’eravate seduti per terra sull’ Asfalto” dello stallo in cui abitualmente parcheggio io: restavate seduti per terra volendovi del bene, anche con manifestazioni fisiche evidenti tipo LIMONARE DURO, e non vi curavate dell’ingombrante presenza di me che pazientemente me ne andavo a parcheggiare altrove; di solito in questi casi il mio spirito da Grumpy Old Man emerge possente e mi fa bofonchiare cose tipo bambocci delle mie brache, andate a limonare altrove.
invece il vostro candore m’ha toccato il cuore e m’avete fatto ricordare i miei diciott’anni, quando mai e poi mai avrei saputo comunicare a terzi i miei sentimenti, quindi per stavolta vi perdono, ma perdio andate altrove a limonare la prossima volta.
Bambino sui 10 o 12 anni, tipo che hai appena finito le elementari o giù di lì, t’ho visto l’altro giorno al Mediaworld mentre rifiutavi sistematicamente ogni proposta di smartphone che ti profferiva quella santa donna di tua mamma, richiedendo tassativamente un iPhone 5S o niente. Sappi che non contesto affatto le tue scelte tennologiche, ma non ti offendere se ti dico che personalmente t’avrei comprato niente, limitandomi tutt’al più a ricondurti a casa a calci moderatamente forti nel sedere, solo per sopire in qualche modo la poderosa boria che stavi dimostrando.