Demiurgo + Commercio + Filosofo + Wemma da un certo punto in poi, in viaggio verso e dentro bologna, in un’auto pilotata con malperizia dal Demiurgo stesso, verso il vernissage (!) della mostra di un tal Enrico Licheni che presto (forse troppo presto) sarà ospite della radio nk.
Il viaggio, peraltro percorso metaforico che incarna un topos vecchio quanto il mondo e che abbraccia stilemi che furono già di Cervantes, per non dire di Melville, per non dire di Kerouac, per non dire di Osvaldo Bevilacqua, rappresenta quell’esperienza prodromica che i nostri nell’abitacolo vivono come avvicinamento all’esperienza, nell’attesa che tale esperienza divenga conoscenza.
Il poccast è esemplare nel rappresentare la vera natura dei membri della radio, lontano dalle patinature delle megaproduzioni in studio fatte con il 24 piste: messi davanti alla crudezza del field recording, essi mostrano subito e chiaramente il loro lato becero, narciso, piccoloborghese, retrivo, astioso e sotto sotto misantropico.
Apprezzate l’anticlimax che scaturisce dalla puntata, dove da discorsi filosofici sull’esistenza diddio si scende, man mano, verso espressioni alla si stava meglio quando si stava peggio., quando non alla che ca..o fai imbecille.
CAVEAT: dalla metà in poi, con il deteriorarsi dello stato mentale della crew. Oddio scusate ho scritto crew. Insomma col deteriorarsi dello stato mentale scaturiscono brani di turpiloquio non edificante. Inoltre il demiurgo ha commesso una serie di infrazioni al codice della strada (STUNT ESEGUITI DA PROFESSIONISTI: NON FATELI ANCHE VOI A CASA) senza che per esse fosse perseguito, il che può lasciar pensare che il crimine paghi. Fidatevi: non paga.
Puntata in viaggio ma poi trasmessa come se fossimo in studio, e quindi mai come ora tributiamo elogi ad Atlantide TV, www.atlantide.tv che è l’unico sito .tv che meriti di vivere. Ah a tutte le donne in ascolto: buon 8 marzo. Godetevelo, prima che sia troppo tardi.
viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti
Demiurgo – Filosofo – Commercio – Wemmastro ricuperato a Bologna dopo un po’ – Con una telefonata ad un certo punto del Satrapo, nella quale avviene l’apoteosi della shkifezza.