Viaggio allucinante tra le peggio porcherie ludico/concettuali propinate dalla stringente attualità. Posto che l’hypnagogic pop era il genere underground cult del 2009, e ancora non abbiamo capito cosa ci toccherà nel 2010, tanto vale spingersi sul fondo e insozzarsi le orecchie con le gesta sonore di Ariel Pink e precursori, ma anche con Gary War, Ducktails, Sun Araw, Dolphins into the Future e compagnia offuscante. Premesso che il lato autenticamente trendy della faccenda (il cosiddetto glo-fi) lo lasciamo fuori e che quello femminile viene solo sfiorato nel finale, è pleonastico dire che su tutto quanto incombe il genio annichilente putrido e visionario di James Ferraro.
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questa grafica è farina del sacco del filosofo?
sì, per questa ho avuto i potenti mezzi lavorativi. I colori sono volutamente il più fastidioso possibile, mi pareva in linea con l’operazione.
Filosofo anche grafico per l’occasione. Sono in ascolto, solo al minuto 2, ma hai gia’ detto una frase memorabile:”… si fanno avanti nella nostra mente queste visioni paraoniriche che poi diventano i sogni…vabbeh insomma, chissenefrega…”. Splendido.
beh, insomma, l’aura cialtronesca che promana dall’intera faccenda hypnagogica è evidente, però alla fine mi sembra una puntata ascoltabile nonostante tutto. E poi è fin troppo evidente che James Ferraro sarà ricordato come il Grande Genio musicale di inizio millennio.
Benno continua a tirare calci anche dal letto, con scatti Ipnagogici che lo fan rassomigliare a Sandra Mondaini.
E spacca di brutto, col Filosofo che legge se stesso e si critica scettico, unendo Borges, Debord e Brecht in un unico podcast.
Divino!
ho i lagrimoni
Beh, adesso non perdiamo la testa…