the siNK #83
casualmente in diretta la stessa sera di Sanremo
Vi avevamo promesso un profluvio di bytes e così è stato, come è giusto e doveroso. Tre ore abbondanti di meerdammer sbrodoso sul vestival meno asciutto che la televisione italiana ricordi. Mamma mia che fatica arrivare alla fine. Ci siamo dovuti sorbire pure quell’inamidato dell’ONU, tal Brockman, il peraltro ottimo Benigni, i siparietti con l’altrimenti ignoto Paul Sculfor, quella schiappona (ma comunque chiappona quindi thumbs up) di Katy Perry, Luca che era gay ma da quando gli hanno fatto nasare la patuffola ha deciso di cambiare orientamento sessuale, con grande scorno personale di Franco Grillini, il peraltro ottimo Tricarico che comunque ho visto gente in karaoke di provincia azzeccare più note consecutive anche dopo la quarta birretta.
Comunque un onore ed un dovere coprire con radio nk l’evento. Ora speriamo che il Wemma si impegni e ci procuri gli accrediti per il 2010.
Wemma in modalità seriosa: purtroppo penso che questa sia stata una delle migliori edizioni, nel vero senso del termine. I dati sono stati buoni (a fronte di una contro programmazione degna di ogni Sanremo, ovvero mettere in campo tutte le riserve possibili, che le cartucce buone le spariamo quando il nemico è disarmato) e questo è quel che conta per ritenere un “buon” Sanremo. Del Noce ogni volta che vedeva i dati di ascolto gli veniva l’ocone duro. Solo l’idea mi fa rabbrividire. Nulla di personale sull’avere l’ocone duro, non mi piace Del Noce. Luca Laurenti l’ho visto poco presente, ma è l’ombra di Bonolis, gli serve per fare il solito spettacolino che lui non capisce cosa Bonolis voglia dire. Vabbè, ci sta anche quello. Sicuramente Bonolis verrà chiamato per risollevare un po’ il festival in caso di calo drastico, ormai è l’evento che non piace a nessuno ma che tutti guardano… Concetto profondo: basta Povia. La prossima volta farà una canzone sui neri ebrei che vogliono andare all’Oktober Fest ma trovano le porte leggermente socchiuse? E’ facile arrivare sul podio facendo parlare di se prima di cantare. E’ una tattica che può durare ancora per un po’, però poi basta. Vabbè, ci sta tutto, d’altra parte devono lavorare un po’ tutti. La mia idea è sempre quella: Sanremo per radio.
Caro Wemma, concordo con Povia. D’altra parte non so chi si ricorda la storia dei bambini del Darfur la passata edizione (mirabilmente sputtanato da Elio e le Storie Tese nel Pre-Festival trasmesso la settimana precedente).
Notevole che nessuno di voi, egregi, abbia citato il vincitore del Festival! (infatti…come si chiama?…)
Po-Povia ha vinto davvero!
Concordare con Povia, a prescindere su che cosa, è a priori sbagliato. Nel senso che non è un cantante nel senso stretto del termine, ma un polemico. Essendo io un polemico, tra simili ci riconosciamo. Comunque ritengo ormai opportuno provvedere ad essere li la prossima edizione. Se qualcuno può aiutarci con gli accrediti.
Anzi propongo una campagna a sostegno del viaggio.
Wemma ti ricordo che un viaggio non deve essere necessariamente fuori, ma può essere anche dentro te.